Scalea, 2 Novembre 2025 – Quarant’anni fa, il 4 Novembre 1985, Diego Armando Maradona scendeva in campo a Scalea per un evento che andò oltre lo sport, trasformandosi in una “grande festa” per l’UNICEF. Oggi, a distanza di quattro decenni, il Comune di Scalea onora e cristallizza questo ricordo “storico” in un monumento permanente con l’inaugurazione di un’effigie dedicata al Pibe de Oro, martedì 4 novembre 2025, alle ore 15:00, presso lo Stadio D. Longobucco.

’effigie, la prima mai dedicata a Maradona nella città tirrenica, è frutto dell’impegno del consigliere comunale Gerardo De Chiara, delegato allo spettacolo, e di Enzo Greco, storico tifoso e profondo conoscitore del calcio locale. I due hanno lavorato fianco a fianco per recuperare documenti e testimonianze di quella giornata indimenticabile, dando vita a un progetto destinato a diventare simbolo identitario per la comunità. L’iniziativa è stata sostenuta con convinzione dal sindaco Mario Russo, dal delegato allo sport Fabio Ferrara e dall’intera Amministrazione Comunale di Scalea, che ne hanno riconosciuto il valore storico e culturale.
«Maradona non fu solo un genio del calcio – ha dichiarato De Chiara – ma un’icona capace di unire generazioni e popoli. Con questa effigie vogliamo rendere omaggio a un momento che appartiene alla storia di Scalea e al cuore dei suoi cittadini».
La storica amichevole vide contrapporsi una Rappresentativa UNICEF, capitanata da Maradona, e la locale U.S. Scalea. L’evento non fu solo un lampo di celebrità nazionale per la comunità, ma anche un momento di profonda generosità da parte del campione.

Come ricorda Umberto Labozzetta testimone dell’evento con un. Articolo sul quotidiano la Gazzetta del Sud – Diego Armando Maradona non percepì alcun compenso economico per la sua presenza. L’unica sua richiesta fu una fornitura di divise da calcio complete da destinare ai ragazzini di Villa Fiorito, il quartiere povero di Buenos Aires dove era cresciuto. Quel campo – conclude Labozzetta – oggi è intitolato a Domenico Longobucco e resta per sempre il luogo dove il Pibe de Oro giocò la sua unica partita in terra calabrese. L’effigie sarà il simbolo eterno di questo legame.
L’inaugurazione vuole essere un’occasione per unire le generazioni: chi ha vissuto l’emozione di vederlo in campo e chi eredita oggi l’orgoglio di questa storia. A quarant’anni esatti di distanza, Scalea celebra per sempre la sua storia con Diego Armando Maradona, conferendo alla splendida cittadina tirrenica un posto indelebile nella biografia italiana del Pibe de Oro.
A Diego, Non a Maradona: Il 30 ottobre 2025, Diego Armando Maradona avrebbe compiuto 65 anni. La sua morte ha privato il mondo del genio del calcio, ma il ricordo della sua umanità resta.
Come ricordano coloro che hanno avuto la fortuna di vederlo in campo in quel giorno memorabile, emerse un Diego che – pur reduce dal gol incredibile segnato su punizione alla Juventus la domenica precedente – preferì parlare del suo ruolo nell’UNICEF, piuttosto che della vittoria. Non vestiva i panni della star internazionale, ma si comportava come un qualsiasi giocatore, con l’unica differenza che la sua qualità era inarrivabile.
Il suo gesto di rinunciare a un compenso in favore dei ragazzi di Villa Fiorito e la sua presenza in un campo ridotto a un “pantano” per un fine benefico, rievocano l’episodio della mitica partita di Scalea. Questi aneddoti rafforzano l’idea del “Diego” uomo: un ragazzo che amava giocare a pallone e che nel giuoco trovava la serenità, spesso dimostrando una generosità purissima, lontana dagli eccessi del “Maradona” personaggio pubblico.
A quarant’anni da quel magico giorno, Scalea e i tifosi calabresi rendono omaggio a Diego, l’uomo che ha rappresentato un momento di riscatto sociale e di pura poesia del calcio.




