Emozioni, testimonianze e riflessioni hanno animato la Sala Polifunzionale del Comune di Scalea lunedì 14 aprile, in occasione della seconda edizione di “Donne Vincenti”, promossa dall’Associazione Gregorio Caloprese – I Borghi delle Torri.
A moderare la serata è stata Roberta Croce, presidente dell’associazione, che ha sottolineato l’urgenza di abbattere le barriere culturali e legislative che ancora oggi ostacolano la piena affermazione delle donne nella società.
Tra gli interventi istituzionali, quello di Rosaria Succurro, presidente della Provincia di Cosenza, che ha inviato un videomessaggio per salutare i partecipanti e ribadire il proprio impegno per la parità di genere.
Molto apprezzata la testimonianza di Amalia Bruni, Neurologa, Consigliere regionale e Componente Terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative che ha condiviso esperienze e riflessioni sul ruolo delle donne nel campo scientifico e sociale.
Momento particolarmente toccante della serata l’intervento di Tiziana De Bonis, presidente dell’Associazione Antiviolenza Ilaria Sollazzo che ha ricordato la giovane insegnante di Scalea vittima di femminicidio.
Di grande interesse anche le testimonianze di: Pasqualina Straface, presidente della Commissione Sanità della Regione Calabria; Angela Barbiero, prima sindaca di Buonvicino; Angela Riccetta, presidente dell’ASP Tirreno; Maria Rita Valente, comandante della polizia stradale di Scalea.
Tutte hanno sottolineato l’importanza del ruolo delle istituzioni nel garantire sostegno concreto alle donne.
Poi la consegna del Premio Gregorio Caloprese – Donne Vincenti a due figure femminili che si sono distinte per impegno umano, sociale e professionale:
Federica Forleo, figlia di Antonella Console, vittima di femminicidio, oggi psicologa impegnata in progetti di supporto sociale;
Silva Rovis, Laureata in Scienze Naturali, che scelse di dedicarsi con passione al mondo della scuola. In un periodo storico – gli anni 70 – in cui la figura della donna era spesso relegata a un ruolo marginale, e che ricoprì il ruolo di preside con competenza e determinazione diventando punto di riferimento per l’intera comunità.
A chiudere i lavori è stata Sabrina Mannarino, avvocato e consigliere regionale, componente della Terza Commissione – Sanità, attività sociali, culturali e formative, che ha ribadito l’impegno della Regione a favore delle politiche di genere.
